La valorizzazione - Orto botanico 'Pellegrini - Ansaldi'

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Le opere di valorizzazione

Le prime opere finalizzate alla sistemazione dell'Orto botanico, come ricorda Giovanni Monti nel suo saggio Nascita e vicissitudini dell'Orto botanico "Pietro Pellegrini", risalgono all'anno 1966, ad opera di un gruppo di appassionati naturalisti sostenuti dal Comune di Massa e da altri enti locali. Dopo la messa in opera del cancello di accesso e delle recinzioni si provvide alla realizzazione di alcuni vialetti interni simili a sentieri di montagna, che servivano a raggiungere i luoghi più impervi e più interessanti dal punto di vista naturalistico. La realizzazione del piccolo edificio da utilizzarsi come rifugio e centro visite concluse le principali opere di sistemazione e dette forma per i decenni successivi al nostro Orto botanico alpino, che a differenza dei più disegnati e strutturati Orti botanici cittadini, resterà sempre caratterizzato da un elevato grado di naturalità e dalla assenza di particolari sistemazioni antropiche. Quando il Parco Regionale delle Alpi Apuane nell'anno 2003, usufruendo di un contributo della Regione Toscana di circa 250.000,00 euro, iscritto nel sistema dei finanziamenti DOCUP 2000-2006, ha inserito nel programma delle proprie opere pubbliche la realizzazione di un intervento di miglioramento ed adeguamento dell'Orto, si è trovato ad operare su un'area strutturata secondo i primi interventi realizzati nella seconda metà degli anni sessanta, sui quali nel corso dei decenni erano stati eseguiti semplici interventi di manutenzione.
Con tale progetto il Parco ha inteso rispettare l'originaria impostazione data dai fondatori, conservando l'elevato grado di naturalità che ormai caratterizza questo Orto botanico alpino. Obiettivi specifici hanno riguardato il miglioramento della fruibilità e dell'accessibilità dell'Orto, la valorizzazione delle collezioni vegetali presenti, il restauro naturale delle aree interessate da piantumazioni alloctone e il miglioramento dell'offerta didattica.
In relazione alla fruibilità è stato realizzato un percorso accessibile a persone con difficoltà motorie e sono state migliorate le condizioni della rete sentieristica preesistente; inoltre è stata migliorata la visibilità e la funzionalità dell'area di ingresso. In relazione alla didattica ambientale sono stati realizzati un percorso museale all'aperto e un piccolo laboratorio con sala multimediale all'interno del Centro visite. In relazione agli aspetti vegetazionali e forestali è stato adeguato il sistema di recinzione, sono state realizzate opere di manutenzione forestale e di restauro del paesaggio vegetale, sono state valorizzate le collezioni vegetali esistenti, prevedendo anche l'impianto di nuove collezioni.

Il percorso per l'accesso facilitato
Uno degli obiettivi principali del progetto è stato quello di rendere l'Orto botanico accessibile al maggior numero di persone, tenendo fede ai principi della cosidetta Dichiarazione di Norcia, enunciati nel convegno internazionale "Il Parco è di tutti. Il mondo anche" promosso da Federparchi, dalla Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap e dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, tenutosi a Norcia nell'ottobre 2003. Della Dichiarazione di Norcia si riportano di seguito alcune significative enunciazioni: ... Le diversità umane costituiscono un valore al pari dell'infinità di specie che compongono la natura; pertanto tutti gli interventi devono tenerne conto... L'accessibilità è un diritto umano e come tale deve essere garantita a tutte le persone indipendentemente dalle loro condizioni e dai loro limiti...
L'obiettivo principale della progettazione e della gestione del territorio deve essere la costruzione di un ecosistema inclusivo e ospitale nel pieno rispetto del patrimonio naturale e culturale che deve poter essere tramandato alle future generazioni... Ogni azione deve tener conto del requisito dell'accessibilità e presupporre una programmazione partecipata che integri i diversi strumenti di gestione e controllo del territorio: urbanistici, economici e sociali... La fruibilità della natura e dell'ambiente va estesa a tutti, offrendo a ciascuno il massimo livello di godibilità nel rispetto dell'ecosistema. Rendere accessibile un versante naturale con una forte acclività come quello dell'Orto botanico è compito arduo ed il presente intervento lo ha risolto, al momento, solo parzialmente. Per limitare gli sbancamenti e la lunghezza complessiva del percorso sono state realizzate pendenze che in centri tratti superano quanto previsto dalla normativa vigente come condizione per una piena ed indipendente percorribilità a persone su carrozzella.
Il risultato è un percorso per l'accesso facilitato, con superficie piana, con parapetto protettivo, percorribile a piedi da persone che avrebbero difficoltà sui sentieri con pavimentazioni irregolari e scoscese. La percorribilità su ruote rimane possibile utilizzando idonee carrozzelle a motore in grado di superare pendenze superiori a quelle in oggetto. Il percorso si snoda su un versante dell'Orto interessato da un boschetto di conifere e nel punto in cui realizza un tornante è stata ricavata un'area di sosta con un bel punto di vista sulle Apuane e sulla vicina costa. Ai margini della piazzola sono sistemate piccole aiuole che accoglieranno alcune collezioni vegetali tipiche, facilmente osservabili da chi non può raggiungerle in luoghi impervi. Dopo un'ultima dolce salita si raggiunge finalmente il Centro visite.
Il percorso facilitato consiste in una passerella pedonale con pavimentazione in tavole di castagno sorretta da travi e pilastri in acciaio fondati nel suolo roccioso. Ha una larghezza di 120 cm ed una protezione a valle costituita da un parapetto in legno e cordame. Lo sviluppo complessivo è di oltre 150 metri. L'andamento ripercorre un sentiero presistente al fine di contenere i costi di realizzazione, gli sbancamenti e i movimenti di terra, nonchè di evitare l'occupazione di porzioni di suolo vergine in un'area ad alto valore naturalistico. Per il corrimano è stato scelto un materiale naturale e flessibile come la corda che non comporta i rischi del legno, che nei tratti non rettilinei, dove sono presenti interruzioni e cambi di direzione, finisce per risultare ruvido e soggetto alla formazione di scaglie.

La rete dei sentieri
Oltre al percorso principale ricordato sopra, da cui si raggiunge il Centro visite, l'Orto botanico è dotato sin dalla sua fondazione di una rete di piccoli sentieri da cui si raggiungono le aree più interessanti dal punto di vista botanico e paesaggistico. Con il progetto di valorizzazione è stato scelto di non incrementare tale rete limitandosi al restauro e al miglioramento di quanto esistente. I lavori hanno comportato la sistemazione delle pavimentazioni e la realizzazione di piccole gradonature in pietra. In tutti i casi si è fatto ricorso alla tecnica della muratura a secco. I parapetti esistenti realizzati in epoche diverse a protezione dei tratti di sentiero più esposti, sono in legno o in tubi di metallo verniciato. I secondi a dispetto di un immagine meno consona all'ambiente naturale hanno mantenuto nel tempo una maggiore solidità e sicurezza e pertanto sono stati conservati. Quelli in legno sono stati sostituiti ed integrati con nuove strutture in pali di castagno.

La cartellonistica didattica ed illustrativa
Per comunicare le peculiarità ambientali dell'Orto botanico e per segnalarne le principali presenze vegetali è stato predisposto un sistema di cartellonistica illustrativa che conta 16 grandi tavole delle dimensioni di cm 70x100 e 25 tavolette descrittive, delle dimensioni di cm 30x40, relative ad altrettante specie vegetali. Le prime affrontano tematiche generali di carattere ambientale, paesaggistico, geologico, faunistico e botanico e sono disposte lungo la passerella in legno, ad intervalli regolari. Il percorso facilitato e la cartellonistica realizzano una sorta di museo all'aperto, che introduce ai contenuti dell'Orto, da approfondire con la successiva visita delle sue diverse aree naturali. Le ulteriori 25 tavolette di dimensioni minori, sono invece posizionate in ordine sparso, a segnalare la presenza degli individui vegetali più significativi dell'Orto. Il sistema della cartellonistica didattica ed illustrativa ha una immagine grafica coordinata in cui campeggia il nuovo logo dell'Orto botanico che rappresenta in modo schematico e facilmente riproducibile Globularia incanescens, una delle più significative e rappresentative specie endemiche delle Alpi Apuane.

Il Centro visite
Questa struttura per lungo tempo è stata adibita quasi esclusivamente al soggiorno delle guide dell'Orto botanico, che per motivi di servizio vi si alternano per periodi di circa una settimana. L'intervento di ristrutturazione edilizia ha avuto come obiettivo prioritario quello di ricavare maggiori spazi da dedicare alla didattica ambientale e all'accoglienza dei visitatori.
Sono stati riorganizzati gli spazi interni e sono stati sostituiti gli impianti ormai obsoleti. I pavimenti del piano terra, che presentavano quote diverse, sono stati unificati utilizzando lastre di marmo locale. Al piano terra è stata realizzata un'aula per la didattica ambientale, con una capienza di circa 20 posti a sedere. Al suo interno è stato sistemato un piccolo laboratorio costituito da un microscopio binoculare collegato ad un monitor e ad un proiettore che permette a più persone di osservare le semplici operazioni per l'analisi e l'identificazione delle piante. Lo scopo è quello di dotare l'Orto di attrezzature e strumentazioni per soddisfare le esigenze di diversi tipi di utenti: gruppi organizzati, scolaresche, specialisti in visita di studio. Le attrezzature permetteranno alle guide di completare la visita con brevi interventi frontali, consentendo di mostrare i particolari morfo-anatomici delle varie specie vegetali presenti. I visitatori potranno usufruire di brevi proiezioni di audiovisivi, o semplicemente di poter vedere alcuni soggetti che in quel momento, per motivi stagionali o meteorologici, non è possibile osservare dal vero.
Per migliorare la comodità dei locali dedicati al soggiorno delle guide è stata riorganizzata la zona cottura dei cibi dotandola di una termocucina in grado di fornire l'energia necessaria al riscaldamento di tutti i locali dell'edificio, utilizzando fonti di energia rinnovabili come il legname. Al primo piano sono stati conservati, risanandoli, i locali per il pernottamento.
Per i locali di servizio il progetto ha previsto la realizzazione di un bagno accessibile al pubblico e di uno ad uso esclusivo degli addetti. E' stato inoltre risolto l'annoso problema dell'approvvigionamento idrico del Centro visite installando un capiente serbatoio ad uso esclusivo dell'Orto botanico.

La stazione meteorologica
Nell'Orto botanico era presente dal 1992 una piccola stazione meteorologica di tipo meccanico, a carica settimanale, che rilevava i valori delle precipitazioni e delle temperature. Era stata fornita dall'Ufficio Idrografico e Mareografico di Pisa, che ne riceveva i dati. L'intervento di valorizzazione ha previsto di rendere più agevole e più affidabile il rilevamento dei dati meteorologici, attraverso l'automatizzazione del loro rilevamento, con trasmissione via radio e la messa in opera di sensori di maggior precisione. Questa scelta è parsa opportuna in considerazione del fatto che questa parte del territorio apuano è priva di altre stazioni di rilevamento di tali dati, l'importanza dei quali è notevole non solo dal punto di vista scientifico, ma anche in relazione alle esigenze della protezione civile.

Gli interventi di reintegrazione vegetale e le nuove collezioni
La quasi totalità delle piante presenti all'interno dell'Orto botanico vi cresce spontaneamente. Per migliorare la rappresentatività della flora apuana sono state comunque introdotte, nel corso del tempo, alcune specie vegetali originariamente non presenti nell'area dell'Orto. Anche la flora arborea è in gran parte spontanea, ad eccezione di numerosi individui di conifere introdotti negli anni sessanta nella parte bassa dell'Orto. Per questi è stato iniziato un graduale intervento di diradamento che nel corso del tempo dovrebbe portare ad un restauro del paesaggio vegetale alla condizione antecedente le introduzioni alloctone.

L'Orto botanico, nei suoi diversi aspetti, ricorda situazioni proprie di aree differenti delle Apuane. La visita è pensata come una piccola escursione naturalistica: lungo il percorso è possibile osservare molte delle piante che vivono sulla catena apuana; non sono disposte in aiuole, ma lasciate crescere in gruppi spontanei. Le nuove collezioni introdotte intendono rappresentare un arricchimento della flora, un maggiore numero di specie vegetali che il visitatore potrà osservare, ricevendo contestualmente notizie ed informazioni al riguardo.

Ogni nuova introduzione comporterà una serie di attività colturali ed una serie di attività di ricerca e raccolta. Alcuni temi possibili per la realizzazione di nuove collezioni riguardano le piante di uso alimentare nella tradizione popolare delle Alpi Apuane, le piante minacciate della flora apuana, le piante delle zone umide delle Alpi Apuane. Merita infine ricordare che negli ultimi anni, all'interno dell'Orto, è stata realizzata una importante collezione di cultivar di castagno. Sono state recuperate notizie sul territorio apuano relativamente a 55 varietà, di cui 36 non presenti in letteratura. La gestione di questa interessante collezione di cultivar prevede continui e progressivi interventi di integrazione e manutenzione.
L'ORTO BOTANICO PIETRO PELLEGRINI, Un giardino alpino nel Parco Regionale delle Alpi Apuane
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