L'impollinazione - Orto botanico 'Pellegrini - Ansaldi'

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L'impollinazione
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Struttura del fiore
Il fiore è la parte della pianta che contiene gli organi della riproduzione. In molte piante il fiore è la porzione più vistosa della pianta, anche se effimera. Dall'esterno all'interno, osservando un fiore, si nota dapprima il calice, un involucro di piccole strutture fogliacee, i sepali, con funzione protettiva. Quindi si può vedere la corolla, spesso molto vistosa, formata dai petali, che hanno funzione vessillare, cioè il compito di richiamare gli insetti impollinatori attraendoli con i loro vistosi colori e con le loro particolari forme. Gli organi riproduttivi maschili sono rappresentati dagli stami, costituiti da un filamento e da un'antera, all'interno della quale viene prodotto il polline. Gli organi riproduttivi femminili sono portati dal pistillo, una struttura generalmente centrale che comprende l'ovario, lo stilo e lo stimma; quest'ultima è la parte deputata a ricevere e trattenere il polline.
Dopo l'impollinazione e la successiva fecondazione, l'ovario si trasformerà nel frutto, e gli ovuli in esso contenuti diverranno semi.
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Polline trasportato dal vento (I)
Avena (Avena sativa L.)
In alcune piante il trasporto del polline non avviene tramite gli insetti ma è affidato al vento; queste piante sono dette anemofile; ne sono esempi tutte le specie appartenenti alla famiglia delle graminacee, come l'avena. In queste piante si osserva una riduzione delle parti fiorali; non sono infatti necessari fiori vistosi, dato che il polline è trasportato dal vento. La pianta produce polline in maggiore quantità, dato che presumibilmente una gran parte andrà perduta. Si nota inoltre un aumento nelle dimensioni dello stimma, che nelle graminacee è tipicamente piumoso, in modo da poter più facilmente "catturare" grani di polline sospesi dal vento.
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Polline trasportato dal vento (II)
Salice delle Apuane (Salix crataegifolia Bertol.)
Molte specie arboree presentano fiori a sessi separati, ovvero sviluppano due diversi tipi di fiori, quelli maschili, che producono il polline, e quelli femminili, che contengono l'ovario; i due diversi tipi di fiore possono essere portati sulla stessa pianta oppure su piante diverse: nel primo caso si parla di specie monoiche, nel secondo di specie dioiche.
I fiori maschili di molte specie arboree sono raccolti in strutture allungate, che "penzolano" lasciando che il polline prodotto venga facilmente portato via dal vento: queste strutture compaiono generalmente in primavera e si chiamano "amenti" o "gattini".
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Polline trasportato da insetti (I)
Erba limona (Melittis melissophyllum L.)
I fiori richiamano gli insetti con meccanismi di attrazione di due tipi: di seduzione, quando il fiore cerca di attirare l'insetto con qualcosa che può essergli utile, o di inganno, se il fiore cerca di attirare l'impollinatore con un richiamo che nella realtà non è ciò che sembra. Un clamoroso esempio di inganno si è evoluto nelle orchidee del genere Ophrys, nelle quali una vistosa parte fiorale, il labello, simula l'addome femminile di un insetto imenottero. I maschi di imenottero, così attirati, si posano sul labello e si trovano in tal modo caricati di polline, che poi trasportano sul fiore che visitano successivamente, compiendo l'impollinazione.
Gli insetti sono attratti dai fiori per svariati motivi: molti insetti si cibano di polline, o del nettare contenuto nei nettàri, come avviene in Melittis melissophyllum L., altri vi cercano olii prodotti nei peli ghiandolari con i quali impastano il polline, altri ancora sono attratti dal loro odore, o dalle loro particolari forme e colorazioni. Alcuni tipi di corolla, infine, possono offrire riparo per la deposizione delle uova o protezione da condizioni avverse.
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Polline trasportato da insetti (II)
Giglio di San Giovanni
(Lilium bulbiferum L. subsp. croceum (Chaix) Baker)
In alcuni fiori, come quelli del genere Lilium, non si nota la presenza di un calice e di una corolla, ma di un solo involucro, detto perigonio, formato da 6 elementi chiamati tepali, di aspetto simile a quello dei petali.
Il fiore è aperto verso l'alto; al centro dei 6 vistosi tepali arancione, con punteggiature brune verso la base, sono ben visibili 6 stami, con le grosse antere brune portate da lunghi filamenti, e il pistillo.
L'impollinazione avviene per mezzo di farfalle.
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Evoluzione di meccanismi complessi
Elleborina palustre (Epipactis palustris (L.) Crantz)
Nelle orchidee il polline è riunito in una massa vischiosa e gli organi riproduttivi sono ben protetti e inaccessibili a molte specie di insetti. Alcune specie di orchidee attirano gli insetti producendo un liquido zuccherino, il nettare, contenuto talvolta in uno sperone, come nelle specie dei generi Orchis, Dactylorhiza e Gymnadenia, oppure in una cupola, come in Epipactis.
Attirato dal nettare l'insetto si posa sul labello, e con i suoi movimenti fa sì che le masse polliniche aderiscano al suo capo; con questo prezioso carico l'insetto, portatosi su un altro fiore sempre alla ricerca del polline, "consegna" le masse polliniche sugli stigmi, compiendo l'impollinazione.
L'ORTO BOTANICO PIETRO PELLEGRINI, Un giardino alpino nel Parco Regionale delle Alpi Apuane
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