La dispersione - Orto botanico 'Pellegrini - Ansaldi'

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La dispersione di frutti e semi
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Frutti appetibili agli uccelli
Sorbo montano, farinaccio (Sorbus aria (L.) Crantz)
Per la vita delle piante è importante che, dopo la produzione dei frutti, i semi in essi contenuti possano disperdersi nell'ambiente in aree sempre più vaste; questo avviene in diversi modi. Possono disperdersi i semi, se sono prodotti in un frutto che si apre a maturità (deiscente), come i legumi e le silique, o possono essere dispersi i frutti stessi, se sono indeiscenti, ovvero se non si aprono a maturità, come nel caso delle cariossidi, delle samare, delle drupe e dei pomi. Il sorbo montano ed altre specie dello stesso genere, producono frutti che vengono ingeriti dagli uccelli, che ne utilizzano la polpa, attirati dal colore e dal valore nutritivo.
Spesso i semi passati all'interno del tubo digerente di un uccello germinano più facilmente e ad una distanza anche notevole dalla pianta che li ha prodotti; questo fenomeno è chiamato endozoocoria.
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Frutti trasportati dagli animali
Agrimonia (Agrimonia eupatoria L.)
Certe piante producono frutti o semi che presentano sulla superficie formazioni particolari quali spine, setole o uncini. Grazie a questo adattamento, i frutti o i semi si attaccano facilmente ai peli di alcuni animali, che li trasportano disseminandoli in ambienti più o meno distanti dalla pianta che li ha maturati (epizoocoria).
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Frutti appetiti dagli animali
Tasso comune (Taxus baccata L.)
Il tasso, o albero della morte, è una pianta molto velenosa in tutte le sue parti, compreso il seme; essa produce una particolare struttura carnosa, detta arillo, che viene comunque mangiato dagli animali senza conseguenze, dato che ne utilizzano solo la dolciastra parte esterna, mentre il seme, rivestito da un resistente tegumento, attraversa il tubo digerente dell'animale rimanendo integro.
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Frutti trasportati dal vento
Tarassaco (Taraxacum officinale Weber)
Il tarassaco è una specie vegetale molto comune; essa produce vistosi capolini di fiori gialli che, dopo l'impollinazione, si trasformano in particolari infruttescenze, i ben noti soffioni. Il soffione è formato da numerosi piccoli frutti (acheni), disposti a formare una sorta di sfera, ognuno dei quali è prolungato in una struttura leggera e piumosa, che ha la funzione di una piccolissima elica, capace di tenere sospeso il frutto lasciandolo trasportare dalle correnti d'aria; questo tipo di disseminazione è detta anemocora.
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Frutti e semi trasportati dal vento I
Acero di monte (Acer pseudoplatanus L.)
I meccanismi e le modalità con le quali i semi facilitano la dispersione attraverso il vento sono molti, e si basano quasi sempre sull'aumento del rapporto tra superficie e volume. Questo si realizza quando i frutti o i semi sviluppano strutture piumose, oppure strutture a forma di ali.
I frutti dell'orniello, detti sàmare, si prolungano da una parte in un'ala; quelli dell'acero presentano una doppia ala e sono detti disàmare. Grazie a queste strutture i frutti possono essere agevolmente trasportati dal vento.
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Frutti e semi trasportati dal vento II
Camedrio alpino (Dryas octopetala L.)
Il camedrio alpino è un relitto glaciale presente nelle parti più elevate delle Apuane. Dai suoi vistosi fiori bianchi ad otto petali maturano numerosi piccoli frutti (acheni), ognuno dei quali è munito di un lungo filamento piumoso, che ha la funzione di facilitarne la dispersione.
Anche in questo caso, essendo i frutti del camedrio alpino indeiscenti, cioè che non si aprono a maturità, le strutture atte a facilitare la dispersione non sono proprie del seme ma del frutto.
L'ORTO BOTANICO PIETRO PELLEGRINI, Un giardino alpino nel Parco Regionale delle Alpi Apuane
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