Aquila reale - Bioparco

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Aquila reale

Fauna
L’aquila reale nel Parco delle Alpi Apuane.

 
 
L’aquila reale (Aquila chrysaëtos L.) è il rapace di maggiori dimensioni (75-96 cm di lunghezza e  180-230 cm di apertura alare) stabilmente presente sulle Alpi Apuane. La specie è distribuita in tutta la regione olartica (Eurasia e Nordamerica), con una discreta diffusione ed una tendenza attuale al leggero incremento delle popolazioni. In Italia è presente soprattutto sulle Alpi, sull’Appennino, specialmente in quello centro-settentrionale e nelle grandi isole, con un trend popolazionistico positivo negli ultimi decenni, che sembra portarla a rioccupare gradualmente i territori del passato. Al pari di altri grandi predatori, in qualche modo in competizione con l’uomo, nel nostro paese l’aquila reale è stata attivamente perseguitata e a lungo inserita tra gli uccelli “nocivi” che potevano essere liberamente abbattuti. Ciò spiega il declino della specie nel recente passato, manifestatosi anche sulle nostre Alpi Apuane.
 
L’aquila reale nidifica su rupi e falesie inaccessibili, solitamente poste a una quota più bassa rispetto alle zone di caccia, tipicamente rappresentate da aree aperte quali praterie d’altitudine, cespuglieti radi, brughiere o tratti rocciosi, in modo da riuscire più facilmente a trasportare le prede nel nido. Solitamente, alle nostre latitudini, depone un solo uovo tra marzo e aprile, che si schiude dopo circa 42-45 giorni. Dopo 65-85 giorni dalla nascita avviene l’involo. In rari casi la covata è composta da due aquilotti, ma non sempre il più piccolo sopravvive fino ad involarsi.  Le coppie riproduttive sono monogame e rimangono stabili finché uno dei due partner non muore. Difendono attivamente il proprio territorio, ma tollerano, entro certi limiti, la presenza di altri individui giovani o immaturi, i quali sono peraltro soggetti ad erratismi e migrazioni parziali fintanto che non riescono a formare una nuova coppia e ad insediarsi in un territorio libero nuovo. La dieta dell’aquila reale comprende qualsiasi animale di medie-piccole dimensioni, che preda attivamente: dai roditori, alle lepri, ai corvidi e anche altri uccelli rapaci, fino ai piccoli di ungulati. In Apuane sono documentati casi di predazione su poiana e su agnelli di muflone. Si nutre anche di parti di carcasse di animali più grandi.
 
Diversi autori di saggi scientifici, storici o divulgativi dei secoli scorsi, a più riprese indicavano una presenza abbastanza comune e ben distribuita dell’aquila reale sulle Alpi Apuane, almeno fino oltre la metà del XIX secolo. Addirittura sembrava una pratica assai comune e ardimentosa dei montanari dell’epoca, quella di calarsi nel nido con corde e armi da difesa, per rapire gli aquilotti. Nel ‘900, al contrario, la rarefazione della specie è divenuta marcata e le fonti scritte riportano soltanto casi di nidificazioni nell’area del Pizzo d’Uccello, da sempre sua roccaforte. In tempi più vicini, a partire dagli anni ’90 del XX secolo, sulle Apuane è stata accertata l’esistenza di almeno 3 coppie riproduttive ed oggi gli avvistamenti di questi maestosi rapaci sono frequenti in tutto il territorio del Parco. Nel complesso la popolazione apuana di aquila reale oggi comprende almeno 5 coppie riproduttive note, ad ulteriore testimonianza di un incremento recente, correlabile in ipotesi all’istituzione del Parco delle Alpi Apuane che ha garantito protezione e vigilanza sul territorio e favorito, conseguentemente, un aumento numerico delle specie predate.
 
Rimane comunque una specie rara ed oggi particolarmente tutelata, anche se sempre soggetta, purtroppo, al rischio di abbattimenti illegali o di avvelenamenti, diretti o conseguenti all’ingestione di carne di animali uccisi con munizioni di piombo. Altre minacce sono rappresentate dalle morti accidentali causate da collisioni con cavi sospesi, da elettrocuzioni sui fili degli elettrodotti e dai disturbi alla nidificazione legati alle attività di arrampicata nelle vicinanze dei siti riproduttivi. La riduzione delle aree di caccia montane, conseguenti all’abbandono dei pascoli e al rimboschimento naturale degli stessi, costituisce un altro fattore che potrebbe in un prossimo futuro influenzare negativamente la popolazione italiana di aquila reale.
 

 
The golden eagle in the Apuan Alps Park
 
 
The golden eagle (Aquila chrysaëtos L.) is the largest raptor (75-96 cm in length and 180-230 cm wingspan) permanently present in the Apuan Alps. The species is distributed throughout the Holarctic region (Eurasia and North America) and has currently ezperienced a slight increase in populations. In Italy, it is mainly present in the Alps, the Apennines and the large islands, with a positive population trend recorded in recent decades, which seems to be leading the species to gradually reoccupy former territories. Like other apex predators, in some way in competition with man, in our country the golden eagle was actively killed and for a long time included among the “pest birds” that could be freely culled. This explains the decline of the species in the recent past, including in the Apuan Alps.
 
The golden eagle nests on inaccessible cliffs and crags, usually located at a lower altitude than its hunting grounds, which are typically open areas such as high-altitude meadows, sparse bushes, heaths or rocky stretches, so that it can more easily transport prey to the nest. Usually, at our latitudes, it lays a single egg between March and April, which hatches after about 42-45 days. After 65-85 days from birth, the young eagle fledges from the nest. In rare cases the brood consists of two eaglets, but the youngest does not always survive to fly away.  Breeding pairs are monogamous and remain stable until one of the mates dies. They actively defend their territory, but tolerate, within certain limits, the presence of other young or immature individuals, who are, however, subject to wandering and partial migrations until they manage to form a new pair and settle in a new free territory. The golden eagle's diet includes any small to medium-sized animal, which it actively preys on: from rodents, hares, corvids and even other birds of prey, to small ungulates. In the Apuan Alps, cases of predation on buzzards and mouflon lambs have been documented. It also feeds on parts of carcasses of larger animals.
 
Until the mid-19th century, several authors of scientific, historical or popular articles repeatedly indicated a fairly common and well-distributed presence of the golden eagle in the Apuan Alps. It even seemed to be a very common and daring practice of the mountain dwellers to descend into the nest with ropes in order to abduct the eaglets. In the 20th century, on the contrary, the rarefaction of the species became marked and written sources only report cases of nesting in the Pizzo d'Uccello area, which has always been its stronghold. More recently, from the 1990s onwards, the existence of at least three breeding pairs has been ascertained on the Apuan Alps and today sightings of these majestic raptors are frequent throughout the Park territory. The Apuan golden eagle population currently amounts to at least 5 breeding pairs, further proof of a recent increase, which can be maybe correlated to the establishment of the Apuan Alps Park, which has guaranteed protection and surveillance in the area and consequently has resulted in an increase in the number of prey species.
 
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