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12/12/2018
Per "Cibiamoci di Parco" un'edizione 2018 di novità e risultati
"Cibiamoci di Parco": it's a 2018 edition full of changes and results



Con l'ultimo giorno di novembre si è concluso anche il programma annuale di "Cibiamoci di Parco". Diverse sono state le novità dell'edizione 2018, che ha voluto innovare la formula dell'iniziativa nel solco della tradizione. Per la prima volta, i luoghi degli approfondimenti eno-gastronomici, con esperti del territorio, non si sono limitati alle strutture certificate dall'ente parco. Per la prima volta ancora, non è stata soltanto la classica cena, servita al tavolo, il momento proposto per la degustazione di piatti preparati con prodotti dell'area protetta.
Ulteriore novità del 2018 è l'aver voluto anticipare il primo evento tra la primavera e l'estate, per poi concentrare i successivi appuntamenti in autunno. L'anteprima si è svolta il 14 giugno a Bosa di Careggine, nel corso della visita del valutatore della Carta Europea del Turismo Sostenibile. Evento sperimentale, probabilmente propedeutico a quella che sarà la "Festa della CETS" nel corso del prossimo anno. In questo caso, "Cibiamoci di Parco" non ha proposto, come di routine, il ristoratore nel proprio ristorante, ma il ristoratore nella cucina della Geopark Farm, ovverosia nel luogo individuato dall'ente parco come spazio promozionale dell'innovazione eno-gastronomica e della produzione biologica di filiera corta e di nicchia. Per il 2018 sono stati scelti Agnese e Marco Poli de La Ceragetta di Capanne di Careggine che hanno saputo offrire, con il servizio a buffet, un percorso originale di degustazione attraverso i piatti e i prodotti del versante garfagnino delle Alpi Apuane. A giugno 2019 sarà un altro ristoratore dell'area protetta a replicare a Bosa, in modo sicuramente diverso, quanto egregiamente fatto dai coniugi Poli.
Il secondo evento, tradizionalissimo di "Cibiamoci di Parco", si è tenuto il 16 novembre ancora nel comune di Careggine. Non poteva non essere a La Ceragetta, sia per consolidata tradizione, sia per gli innumerevoli successi di questo ristorante nel concorso "Menù a km zero", fin dalla prima edizione del 2013. Serata questa "monografica", dedicata a "sua maestà il maiale", con piatti a base di suino, accompagnati dagli immancabili insaccati. Grande interesse hanno destato l'intervento sulla preparazione del "biroldo" (alias sanguinaccio, mallegato, buristo, ecc.) di Luigi Angelini dell'omonima macelleria di Pieve Fosciana. È stato poi il turno di Stefano Pucci - Guida del Parco - da alcuni anni impegnato nel recupero del caffè di ghiande, una tisana digestiva direttamente ricavata dalla farina del frutto di alcune querce (leccio in primis, ma anche farnia, roverella e, volendo, cerro). La degustazione di questo prodotto "ritrovato" è stata particolarmente apprezzata dal pubblico intervenuto all'iniziativa.
Il terzo ed ultimo evento del 2018 è approdato fuori parco, ma ancora all'interno dell'area CETS di competenza dell'ente. A Pozzi di Seravezza, presso l'Antico Uliveto di Cristina e Massimo, c'è stato l'en plein di pubblico, per una serata passata dall'intruglia classica (alias incavolata, polenta ficca, polenta incatenata, ecc.) ad un millefoglie originalissimo di farina di castagna. Il locale non è stato scelto a caso, poiché da anni impegnato nel presidio slow food dell'olivo quercetano. Inevitabile conseguenza è l'aver voluto "condire" tutti i piatti con questa eccellenza e rarità monovarietale della produzione agricola e della cucina versiliese. Diversi sono stati gli interventi della serata, a partire da quelli dei due appassionati ristoratori che hanno illustrato alcuni vini delle colline versiliesi e il loro prezioso olio extra vergine di oliva. A seguire, sono venuti i contributi di Lorenzo Svetlich (agronomo dell'azienda Giardini RipadiVersilia) sui vini bianchi del Monte di Ripa e di Walter Giannini (Cooperativa "la Mulattiera") sul ciclo produttivo della castagna, da poco riattivato nella montagna di Seravezza.
I due appuntamenti di novembre hanno beneficiato della conduzione equilibrata e competente di Francesco Speroni, mentre il servizio ai tavoli e l'aiuto in cucina è stato prestato da allievi dell'istituto alberghiero "Marconi" di Seravezza, sotto la guida del prof. Fausto Covelluzzi.
Un ringraziamento finale a Giovanna Ciari e Dora Bonuccelli del Parco per l'organizzazione degli eventi.

Antonio Bartelletti


 



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