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13/04/2017
Il Parco riduce l'estrazione a cava Piastramarina. Il Commissario Putamorsi: “Grande attenzione per un sito sensibile"
Park reduces the quarrying activity at Piastramarina, near Focolaccia pass.
Commissioner Putamorsi: "We have to pay attention to the delicate site"




Oltre centocinquantamila metri cubi in meno da poter estrarre alla cava Piastramarina. È quanto prevede il Parco Regionale delle Alpi Apuane nell’atto di Pronuncia di Compatibilità Ambientale n. 2 del 10 Aprile 2017.
Come stabilisce l’iter legislativo, la ditta Cave Focolaccia srl che gestisce la cava Piastramarina al passo della Focolaccia, nel comune di Minucciano, al confine fra la provincia apuana e quella di Lucca, ogni cinque anni deve richiedere al Parco delle Apuane il rilascio della pronuncia di compatibilità ambientale. E, il 2 luglio del 2015, l’azienda ne ha presentato istanza al Parco in merito al progetto di coltivazione della cava. In questo caso si è trattato di un procedimento più lungo del previsto, con più riunioni di Conferenze dei servizi e la necessità di pareri tecnici, considerando la delicatezza del sito estrattivo che si trova ad una quota di oltre 1550 metri, sul crinale della montagna, dove tuttavia, la L.R. n. 65/1997 e il Piano paesaggistico della Regione Toscana consentono l’escavazione.
Dopo tutte le verifiche, il 10 Aprile si è rilasciato il rinnovo della pronuncia di compatibilità ambientale per 4 anni in cui però il Parco ha disposto di ridurre la volumetria complessiva da scavare a 158.140 metri cubi, di cui 53.140 metri cubi a cielo aperto e 105.000 metri cubi in galleria. Nel corso dei vari passaggi la ditta, che inizialmente aveva previsto di scavare oltre 320.000 mc complessivi, su richiesta del Parco aveva già ridotto i volumi a 276.000 metri cubi (di cui 96.000 a cielo aperto e 180.000 in galleria). Quantità che però il Parco ha deciso di ridurre ulteriormente.
La pronuncia di compatibilità ambientale per la cava riguarda unicamente le lavorazioni da eseguirsi nel comune di Minucciano ed è subordinata ad una serie di prescrizioni, condizioni e procedure di esecuzione, contenute in un apposito Programma di Gestione Ambientale (che fa parte dell’atto di Pronuncia) che prevede, tra le altre disposizioni, anche il monitoraggio delle sorgenti Barrila e Frigido che dovrà proseguire per almeno 1 anno e i cui risultati dovranno essere trasmessi a scadenza semestrale al Parco, all’ARPAT e alla AUSL.
“Il Parco ha dimezzato la volumetria da estrarre nella Cava Piastramarina – sostiene il Commissario del Parco Alberto Putamorsi -. Il sito è considerato area estrattiva dalla Regione Toscana e, pur essendo il Parco obbligato a rispettare la legge, si è cercato di dare una risposta alle preoccupazioni ambientali, che sono di tutti noi, attorno a quest’area particolarmente fragile e quindi da tutelare”.

Lara Venè


 



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