ULTIMORA


22/03/2017
Un pensiero per Giuseppe… cinque anni dopo…
A thought for giuseppe ... five years later…



Caro Giuseppe
ti ho scritto in altri giorni ugualmente strani e crudeli. Non potevo non farlo il 22 marzo di cinque anni dopo, perché il tempo non riesce a stingere il tuo segno.
Altre volte ti ho raccontato il presente lontano da te, ma poi non ho avuto più la forza di farlo, perché non comprendo il senso vero degli ultimi giorni.
Mi rimane ancora uno spazio inviolato di dialogo minimo, dove forse è più semplice trovare una ragione alle cose.
Su quel limite intimo ed indenne da colpe, sospeso tra visione e realtà, ti lascio queste poche parole già dette…

Ci siamo per anni specchiati
in occhi diversi da quelli che dovevamo fissare.

Abbiamo nascosto frammenti di cielo
in notti rarissime e vaghe,
per luoghi stellati mai visti da casa.

L’attesa segreta di un’ora concessa
fuori contratto si consumava.
Non c’erano scale da scendere insieme,
né braccio in aiuto da offrire.

La fine del sogno si ripeteva
al flebile soffio del giorno in declino,
quando consueto ritorna ogni gesto
dietro una porta ad altri negata.

Ma immutabile, eterno, infinito, immortale
era l’attimo immenso colto di rado.
Bastava uno sguardo, un semplice cenno,
per continuare a migrare…

Antonio Bartelletti
Βίοι παράλληλοι


 



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