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11/03/2017
Aumentano i lupi sulle Apuane: ormai stabile la presenza del superpredatore. Prevenzione necessaria per ridurre i danni
the wolves increase in number in the Apuan Alps: the presence of this super-predator is now stable. Prevention is necessary to reduce the damage



La presenza del lupo sulle Alpi Apuane continua a crescere. I risultati dei monitoraggi effettuati dal Parco Regionale delle Apuane, all’interno della zona parco, hanno identificato con certezza almeno 3 nuclei stabili. Sono branchi, nuclei familiari che si sono già riprodotti. In tutto una ventina di esemplari che vivono stabilmente nei nostri boschi.
Il Comando Guardiaparco segnala che un branco si trova in Garfagnana, uno in Alta Versilia e il terzo nel Massese. Il lupo delle Apuane è il classico lupo italico (Canis lupus italicus), che si è spontaneamente diffuso in tutto il paese, ricolonizzando negli ultimi decenni l’intero Appennino e buona parte delle Alpi. I dati genetici finora raccolti indicano la presenza di individui di specie pura mentre non è stata riscontrata la presenza di ibridi.

Il monitoraggio da parte del Parco delle Apuane è iniziato nel 2006, ma i primi risultati concreti si sono avuti nel 2008, anno in cui, ufficialmente, si è registrata per la prima volta la presenza del lupo. Da quel momento le attività di ricerca sono state intensificate ricorrendo sia ai classici metodi di rilevamento di segni di presenza, dalle impronte sulla neve, agli escrementi e ai segni di predazione, sia utilizzando le efficaci foto trappole che, attraverso foto e riprese video, hanno permesso di ben identificare i branchi presenti e di stimarne le consistenze minime certe.
La presenza di nuove cucciolate è stata verificata negli anni tramite periodiche sessioni di wolf-howling, un’antica tecnica dell'ululato indotto, usata in passato dai lupari abruzzesi e da diverso tempo utilizzata con finalità di ricerca, per studiare le popolazioni di Lupo. I risultati sono inequivocabili: anche sulle nostre Alpi Apuane la presenza del lupo si è moltiplicata: nella zona parco nel 2014 si è registrata la presenza di un branco riproduttivo, nel 2015 due e nel 2016 eravamo già a tre branchi.

La situazione è costantemente monitorata e dallo scorso mese di gennaio è stata incrementata l’attività di sorveglianza anche grazie alla preziosa collaborazione delle Guardie Ambientali Volontarie che si stanno dedicando principalmente alla ricerca di segni di presenza sul territorio. Al momento nella zona apuana non si sono registrati danni ingenti agli allevatori come sta avvenendo altrove, costringendo il Governo nazionale ad intervenire attraverso un nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia che sarà oggetto delle prossime riunioni della Conferenza Stato-Regioni.

Tuttavia, per limitare o ridurre i danni le opere di prevenzione degli attacchi al bestiame domestico sono a tutt’oggi gli strumenti più efficaci, come è stato ampiamente dimostrato in altre aree dove il ricovero notturno delle greggi in recinti anti-lupo e l’utilizzo di cani da guardiania ben addestrati, hanno drasticamente ridotto le predazioni su pecore e capre. Per questo ormai è indispensabile che gli allevatori adeguino i loro comportamenti alla presenza diffusa del lupo mentre è sbagliato continuare a lasciare animali al pascolo senza alcuna sorveglianza, esponendoli di fatto a facili predazioni.
Il Parco delle Apuane, da parte propria, anche in vista di una più che probabile espansione della specie, monitorerà anche progetti comunitari cui aderire per attingere alle risorse necessarie per eventuali interventi di buone pratiche di gestione degli allevamenti in grado di contenere e prevenire eventuali danni che la presenza del lupo potrebbe causare.

Lara Venè


 



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