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26/12/2016
“Uomini sulle Apuane” è il tema del Calendario del Parco 2017
“Men in the Apuan Alps” is the topic of the 2017 Park Calendar



Il Calendario del Parco 2017 ci propone un argomento insolito, se non inedito, ma non per questo fuori tema. Sono gli “Uomini sulle Apuane” ad illustrare i mesi del prossimo anno e non i fiori, gli animali o le rocce, a cui si affida spesso il compito di stabilire relazioni usuali e più strette con la natura di questi monti.
Lo scarto è però solo apparente, perché gli “Uomini” del Calendario sono venuti “sulle Apuane” per sete di conoscenza, spesso scientifica. Tra questi geologi, botanici, naturalisti più in generale, ma anche alpinisti e perfino ingegneri ed architetti.
Ognuno di loro ha acceso una piccola luce sulla storia dell’esplorazione delle “Alpi della Toscana”, nei diversi campi possibili del sapere e delle attività umane. Ognuno di loro è una pagina aperta della grande enciclopedia di questa catena ineguagliabile.
La scelta dei personaggi illustrati non ha un valore assoluto e non determina nessuna scala di valori. Ne sono stati selezionati sei (uno per bimestre dell’anno) oltre alla figura presente nella copertina del Calendario. Dunque, sette “Uomini” tra i molti “illustri” che potevano ugualmente apparire al loro posto. In comune avevano la passione per le Alpi Apuane, che hanno saputo declinare all’interno del loro personale campo d’azione.
L’elenco dei personaggi illustrati è presto detto, secondo l’ordine di apparizione nelle pagine del Calendario: Emilio Simi (1820-1875), Erminio Ferrarini (1919-2002), Lorenzo Nottolini (1787-1851), Paolo Savi (1798-1871), Domenico Zaccagna (1851-1940), Emilio Bertini (1836-1886), oltre al posto d’onore riservato a Fosco Maraini (1912-2004) in copertina.
Alla mano felice di Raffaello Puccini è stato assegnato anche quest’anno il compito di disegnare gli “Uomini sulle Apuane”, come ha già fatto nel 2016 con “le stagioni della vite e del vino” e nel 2015 con “cibiamoci di Parco”. Ogni personaggio è raffigurato in un momento ideale dell’attività professionale, circondato da oggetti che gli sono propri, con una montagna delle Apuane a fargli da sfondo. Entro un balloon (o nuvoletta fumettistica) è riportata una loro frase celebre vera o immaginata come possibile, ma sempre attinente all’attività svolta da ogni personaggio in queste montagne.
Alla base di ciascuna figura di è riportata anche una breve biografia, con l’indicazione delle principali opere di cui l’“Uomo illustre” è stato autore. La ricerca e selezione di questi testi è stata condotta a cura di Giovanna Ciari, Isabella Ronchieri e Anna Spazzafumo.
Non sarà certo sfuggito che il titolo “Uomini sulle Apuane” è stato ripreso dall’omonima opera scritta da Giorgio Giannelli nel 1999. Il riferimento non è casuale, ma voluto, perché il saggio-racconto ispiratore coglie una verità storica indiscussa. Queste montagne racchiudono tesori naturalistici incredibili, che le hanno fatte conoscere in ogni angolo del mondo. Ma – oltre le preziose risorse naturali – grande è stata l’impresa di uomini e donne che qui sono venuti per conoscere e comprendere meglio le Alpi Apuane. Nonostante siano un luogo visitato e studiato fin dal Rinascimento, queste montagne riservano ancora sorprese e propongono fenomeni ancora da indagare.
Gli “Uomini sulle Apuane” del passato, del presente e del futuro possono e potranno ancora suggerire nuovi calendari per almeno un secolo…

Antonio Bartelletti


 



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