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22/07/2016
Pian della Fioba: 50 anni e non sentirli… buon compleanno Orto botanico!
Pian della Fioba: 50 years young ... Happy birthday to Botanical Garden!



Tempus fugit… e così mezzo secolo è già trascorso dal quel vicino/lontano 22 luglio 1966, che segnò la nascita dell’Orto botanico di Pian della Fioba, per cinquant’anni dedicato al solo Pietro Pellegrini (1867-1957) e da pochi giorni accomunato, nel nome e nella memoria, alla cara ed indimenticata amica Maria Ansaldi (1959-2013).
Un’istituzione quindi ben più antica del Parco, che è venuta su dal nulla o quasi, grazie all’impegno e allo sforzo di molti, a partire dal prof. Erminio Ferrarini (1919-2002), a cui si deve l’individuazione di questo spazio ideale dove “raccogliere in breve spazio le piante rare delle Alpi Apuane per poterle meglio studiare e per farle conoscere al pubblico”.
A cinquant’anni di distanza era doveroso ricordare i natali dell’unico ed irripetibile giardino alpino delle Alpi Apuane, con alcune iniziative di rilievo, proposte dall’associazione onlus “Aquilegia, natura e paesaggio apuano” ed immediatamente recepite e promosse dal Comune di Massa, in collaborazione con il Parco.
Il primo assaggio sabato pomeriggio ultimo scorso, all’interno dell’austera e veneranda Villa della “Rinchiostra” di Massa con il III Convegno “Maria Ansaldi”, che quest’anno si è incentrato sull’argomento topico “Apuane e cambiamenti climatici”.
Ha introdotto i lavori una figura identitaria dell’Orto botanico, quel prof. Giovanni Monti da Carrara già direttore della stessa istituzione ed allievo prediletto del prof. Ferrarini. Lo ha fatto a modo suo solito, con aneddoti e divagazioni sul tema a lui assegnato. La storia dell’Orto botanico di Pian della Fioba si è così fermata al primo ventennio o poco più, perché Monti è una miniera inesauribile di fatti più o meno noti e più o meno rilevanti.
Le comunicazioni scientifiche hanno seguito regolarmente il programma, con ordine e rispetto dei tempi. Il dott. Luca Pisani (“Difesa del suolo e Protezione civile” della Regione Toscana) ha trattato “i metodi e gli strumenti per il rilevamento climatico in area apuana”, informando sullo stato della rete attiva e su aspetti specifici dell’andamento pluviometrico annuale di quest’area. A seguire, il prof. Franco Rapetti (già docente di climatologia all’Università di Pisa) si è soffermato su alcuni indicatori termometrici che mettono in luce le “tendenze del clima nel versante marino delle Apuane”, inequivocabilmente indirizzate verso un riscaldamento progressivo. Il giovane laureato Davide Bertuccelli ha proposto il proprio intervento – sotto la guida del dott. Gianni Bedini (Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa) – dal titolo “uno sguardo a potenziali indicatori bioclimatici della flora vascolare apuana”. In particolare, la tendenza alla risalita verso le cime e/o allo spostamento verso l’interno della catena sembra conclamarsi in diverse e significative specie vegetali prese in considerazione. Ultimo intervento è stato quello del sottoscritto, che ha potuto illustrare i risultati raggiunti dal Parco nella “sperimentazione on farm a Bosa di Careggine”, nel progredire dell’età del riscaldamento globale. Il work in progress è indirizzato ad introdurre e sviluppare una produzione viti-vinicola in aree montane di nessuna tradizione enologica, sfruttando i possibili vantaggi del global warming.
Alla fine delle comunicazioni e del vivace dibattito che ne è seguito, la Villa della “Rinchiostra” ha visto il vernissage della stupenda mostra fotografica “Apuane in Fiore” di Giuseppe Trombetti e della parallela sezione didattica “Amori Botanici”. Queste due ultime esposizioni rimarranno aperte al pubblico fino a sabato 24 luglio, dalle 16.00 alle 19.30.
Le celebrazioni del 50° anniversario dell’Orto botanico di Pian della Fioba hanno poi avuto il loro clou domenica 17 luglio, al mattino, con la cerimonia di cointestazione della struttura a Maria Ansaldi.
Il programma ha proposto la visita guidata al giardino alpino e un momento toccante di immagini e suoni nel ricordo indelebile di Maria.

Antonio Bartelletti


 



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