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02/10/2022
“Bosa Medievale”: un bilancio positivo in vista dell’edizione 2023
“Medieval Bosa”: a positive balance in view of the 2023 edition



Abbiamo atteso diversi giorni per le prime conclusioni su “Bosa Medievale” di domenica 18 settembre, un po’ per sedimentare la stanchezza e un po’ per raccogliere il maggior numero di reazioni e riscontri. Farlo troppo a caldo avrebbe falsato l’analisi perché l’entusiasmo post-evento spesso altera una corretta valutazione dei fatti. Siamo sempre stati consapevoli che l’esordio del 2022 fosse una pura scommessa e una prova sperimentale con pochi punti di riferimento. Questo non ha di certo aiutato, ma ci consente oggi di poter migliorare il risultato ottenuto già dalla prossima edizione.
Un fattore determinante della riuscita dell’evento inaugurale è stato sicuramente l’andamento meteo della giornata, che ha regalato una luce e una temperatura ideali. Se si pensa ai giorni precedenti, con vento e pioggia, non si può che ritenerci fortunati. In effetti, sarebbero bastate poche ore di differente programmazione della data per mandare a monte un lavoro di molte settimane. Il pericolo era già chiaro in partenza, ma il rischio corso ha fortificato l’idea di trovare un altro periodo più sicuro, per cui la data dell’edizione 2023 deve necessariamente spostarsi verso giorni di maggiore stabilità atmosferica.
Abbiamo stimato una partecipazione di pubblico superiore alle mille presenze. Un dato eccezionale per la macchina organizzativa del Parco e dei soggetti coinvolti; forse il più alto di sempre. Va però detto che la stragrande maggioranza dei partecipanti era del posto o al massimo si è trattato di turisti di prossimità. Ottima cosa come obiettivo strategico di coinvolgimento delle comunità locali, ma questo tipo di manifestazioni deve comunque attrarre su Careggine flussi di fruitori di più lontana sede e rappresentare un richiamo per i visitatori italiani ed esteri in villeggiatura nelle Apuane e in Garfagnana. Non è possibile chiedere a “Bosa Medievale” di destagionalizzare il periodo turistico clou di luglio-agosto, ma solo di potenziarlo al suo interno come ulteriore offerta di turismo esperienziale, per vivere momenti coinvolgenti e suggestivi di ambiente, storia e tradizione.
Qualche criticità ha accompagnato il servizio di ristorazione. Nulla da dire sulla qualità del menu e sulla scelta di cibi ispirati alla dimensione medievale, seppur rivisitata ed aggiornata ai nostri giorni. I consensi su tale aspetto sono stati pressoché unanimi anche per il buon rapporto di prezzo e la quantità distribuita ad ognuno.
Temevamo il concentrarsi di persone a Bosa nell’ora di pranzo, dove spazi ed attrezzature hanno dei limiti oggettivi. Questo è in parte accaduto e ha generato file alla cassa e al banco di distribuzione. Il servizio cucina ha così dovuto cimentarsi con oltre 300 coperti in meno di due ore, complice pure il fitto programma della giornata, che ha imposto tempi stretti alla pausa pasto.
Eppure, i limiti dell’offerta gastronomica di Bosa erano stati dichiarati in partenza sul dépliant della manifestazione, indicando a chiare lettere l’alternativa di ristoranti e punti di ristoro in tutto il Comune. Il pubblico ha recepito in parte l’informazione e, in numero discreto ma non massivo, si è rivolto ai soli esercizi del centro di Careggine (limitati a due nell’occasione), non rivolgendosi a quelli presenti in altre località.
È evidente che, spostando l’evento in momenti di maggior pressione turistica, l’organizzazione del pasto va affrontata in altro modo, coinvolgendo ulteriori risorse umane e strumentali, da ricercare probabilmente nella realtà associativa locale, che ha sempre dato ottimi risultati in tal senso.
Anche il luogo della somministrazione va dislocato all’interno del centro storico, lasciando a Bosa la dimensione di spazio di ristorazione su prenotazione con un numero limitato di avventori. Quest’ultima scelta – da condividere con il paese e i suoi rappresentanti comunali – consentirebbe anche di rendere più forte il legame e il riequilibrio funzionale tra i due poli della manifestazione: Bosa e Careggine (qui posti in perfetto ordine alfabetico).
Riequilibrare il programma significa anche aumentare le attrazioni nel borgo antico e, cosa augurabile, portare da uno a due giorni la durata complessiva dell’evento, come ci è stato chiesto da più gruppi di rievocatori, per renderlo più appetibile e attrattivo, oltre che economicamente più sostenibile nel bilancio tra costi e ricavi. Inoltre, riguardo alla scelta degli allestimenti, alla loro integrazione futura e ai momenti di spettacolo e di rievocazione da confermare o rinnovare, abbiamo ancora bisogno di analizzare i feedback ricevuti, perché non tutti univoci.


 



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