ULTIMORA


8/05/2020
Si può tornare in montagna, ma attenzione alle zecche
Back to the mountains! …but beware of ticks !



Passeggiate in montagna si, ma attenzione alle zecche che, in questo periodo, sono numerosissime.
Il loro habitat ottimale sono le aree ricche di vegetazione, dove aspettano in attesa del passaggio di una vittima, che riconoscono grazie alla anidride carbonica e al calore del corpo emessi da essa. Il loro morso è generalmente indolore, quindi raramente ci si accorge di averle addosso, e possono restare attaccate alcuni giorni per poi staccarsi una volte sazie.
Le zecche possono trasmettere diverse malattie, la più frequente delle quali, nelle nostre zone è la Borreliosi, la cosiddetta Malattia di Lyme. In Toscana ogni anno se ne registrano diversi casi, spesso comunque sottostimati perché non segnalati. Quest’ultima è una malattia ancora poco conosciuta e abbastanza difficile da riconoscere, ma in una larga percentuale di casi nella zona del corpo in cui si era attaccata la zecca, compare, nel giro di 10-40 giorni, un tipico eritema a “bersaglio” piuttosto caratteristico (ma questo può anche non presentarsi).
Cosa fare per prevenire il morso.
a. se abbiamo animali domestici è opportuno applicare su di loro regolarmente degli antiparassitari, in commercio se ne trova una vasta gamma.
b. Spruzzare prodotti repellenti sugli abiti durante le escursioni.
c. Indossare abiti chiari che permettano una rapida individuazione delle zecche, scarpe alte e calze lunghe.
d. Se dobbiamo sederci, utilizzare un telo da porre in terra, e ricordarsi di pulirlo accuratamente prima di rimetterlo nello zaino.
e. Per rimuovere le zecche dai vestiti si può utilizzare un classico rotolo adesivo “elimina peli”, spesso utile per le zecche microscopiche che quasi non si riescono a vedere ad occhio nudo in fondo ai pantaloni.
f. Fare una ispezione accurata degli abiti prima di entrare in casa e del corpo una volta rientrati.

Nel caso ci trovassimo una zecca attaccata alla pelle, cerchiamo di toglierla il prima possibile con delle pinzette (se ne trovano apposite in farmacia o nei negozi per animali, ma vanno benissimo anche le classiche pinzette da sopracciglia), provando ad afferrarla il più possibile in prossimità della cute, tirando applicando una leggera rotazione.
E’ importantissimo evitare di toglierla usando olio, benzina o alcool o calore, e non schiacciarla, perché con queste operazioni si rischia di favorire eventuali rigurgiti da parte della zecca che possono determinare la trasmissione di agenti patogeni. Se il rostro (apparato boccale) della zecca resta nella cute, si può cercare di estrarlo con un ago.
E’ opportuno agire rapidamente: il rischio di contrarre una malattia è molto minore se la zecca viene rimossa entro le 24 ore perché solo dopo un po’ di ore inizia a rigurgitare il pasto, trasmettendo i patogeni.
Infine, prestare attenzione ad ogni possibile sintomo di malessere come febbre anche non elevata, dolori articolari ( o all’ eritema migrante, l'anello rosso bianco all’interno tipico della Borreliosi) nei 30-40 giorni successivi. E, nel caso, contattare un medico!



 



torna alla homepage