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14/08/2019
I valutatori dell’UNESCO hanno concluso la loro missione di rivalidazione nelle Alpi Apuane
The UNESCO evaluators concluded their revalidation mission in the Apuan Alps. The Geopark is still on the test bench after four years. Its activity is under the magnifying glass of Niina Atsuko (Japan) and Zhu Guohang (China).



L’ultima volta è stato nel 2015, poco prima che l’UNESCO approvasse l’International Geoscience and Geoparks Programme, per riunire tutti i Geoparchi globali in un nuovo e più avanzato progetto di tutela e promozione del patrimonio geologico mondiale. Allora furono un giapponese e un britannico a visitare le Alpi Apuane e a verificare il lavoro svolto nel quadriennio precedente. Dopo un attento esame, il nostro Parco/Geoparco si meritò il “cartellino verde” e poté così proseguire la propria esperienza nella Rete globale ed europea delle aree vocate alla salvaguardia e alla valorizzazione della geodiversità.
Quattro anni sono passati in fretta e siamo rapidamente arrivati ai giorni della successiva verifica, ancora una volta incentrata sui progressi conseguiti e sul rispetto delle prescrizioni ricevute nel 2015. Dal 2 al 6 agosto scorsi, una nuova coppia di valutatori ha fatto visita alle Alpi Apuane percorrendole in lungo e in largo. Per questa missione di rivalidazione, l’UNESCO ha scelto la giapponese Niina Atsuko (dell’Izu Peninsula Global Geopark) e il cinese Zhu Guohang (del Nindge Global Geopark).
Sono stati cinque giorni di missione senza un attimo di respiro, tra sopralluoghi nel Parco ed incontri con i rappresentati delle comunità locali e con i responsabili delle strutture di documentazione e accoglienza, insieme agli operatori delle imprese turistiche più direttamente a contatto con il Parco/Geoparco. Un percorso di visita complesso che ha saputo inanellare in serie l’area archeomineraria della Cappella, l’Antro del Corchia e le miniere di Levigliani di Stazzema, l’Orto botanico “Pellegrini-Ansaldi” di Pian della Fioba di Massa, la Geopark Farm di Bosa di Careggine con i suoi musei e l’ApuanGeoLab di Equi Terme di Fivizzano. Nel bel mezzo di queste tappe, oramai divenute tradizionali, sono state inserite nuove proposte di fruizione illustrata della ricchezza geologica ed ambientale delle Alpi Apuane. In primo luogo, il percorso “Geositi on the road” – da Passo del Vestito a Maestà della Formica – che consente a tutti di apprezzare, lungo lo stesso tratto di strada carrozzabile, alcune rilevanti emergenze di geologia strutturale e di geomorfologia glaciale. Non di secondaria importanza è stato poi il restyling, con nuovi pannelli e nuove informazioni, degli itinerari attrezzati delle Marmitte dei Giganti del Sumbra e del Sentiero “Giuseppe Nardini” fino alla panchina gigante in località “Ai Monti” di Careggine.
I due valutatori hanno pure fatto visita a tre esposizioni temporanee del Parco, attualmente allestite presso i Centri visita di Seravezza e di Bosa; la prima struttura di accoglienza ospita ben due mostre fotografiche – “Apuane terre selvagge” di Lorenzo Shoubridge e “After the Flood” di Joakim Kocjancic – mentre la seconda struttura raccoglie una selezione del percorso didattico “Rains & Ruins” sulla riduzione del rischio di disastri naturali, traendo spunto dalla terribile alluvione in Versilia e Garfagnana del 1996.
Tra le altre iniziative mostrate durante la missione di rivalidazione, un cenno particolare merita il progetto di “educazione alla conservazione partecipativa”, posto in essere lungo il segnavia CAI n. 9 delle “Voltoline”, che coinvolge gli escursionisti nella raccolta delle pietre cadute dai versanti sullo stesso sentiero, per una loro collocazione entro gabbioni metallici posti lato strada, con diversi obiettivi, tra cui la riduzione del pericolo e la riserva di materiale utile per il futuro restauro del selciato.
Durante la missione di rivalidazione, i due valutatori asiatici sono stati costantemente supportati dallo staff dell’ente, tra cui il Geopark manager Alessia Amorfini, il presidente del Comitato scientifico Giuseppe Ottria, l’interprete Elaine Broadley, nonché dal direttore Antonio Bartelletti e – a turno – dal comandante Speroni e dagli agenti del Comando Guardiaparco (Borrini, Raffaelli e Viviani), insieme alle Guardie Ambientali Volontarie, senza dimenticare il fondamentale apporto organizzativo di altri dipendenti del Parco: Paolo Amorfini, Lara Vené, Luigi Panini, Simona Ozioso, Dora Bonuccelli, Giovanna Ciari e Daniela Vannoni,
I risultati della missione di inizio agosto saranno resi noti dall’UNESCO soltanto nella primavera del 2020. Per il momento, tra lo staff del Parco/Geopaco non c’è ombra di rammarico perché è stato proposto il meglio di quanto fosse possibile proporre, considerate le risorse a disposizione. Chiara soddisfazione per la riuscita della visita è stata ugualmente espressa dal Presidente Alberto Putamorsi, dai suoi vice Berti e Pellinacci, così come dagli altri membri del Consiglio direttivo. Hanno condiviso questo stesso apprezzamento anche i rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato agli eventi ufficiali, tra cui è doveroso segnalare l’on.le Umberto Buratti, il presidente della provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti, il presidente della Comunità del Parco e sindaco di Seravezza Riccardo Tarabella, i sindaci di Careggine e Fivizzano, rispettivamente Lucia Rossi e Gian Luigi Giannetti, l’assessore di Massa Veronica Ravagli e tanti altri ancora.

Nella foto: i due valutatori dell’UNESCO, Niina Atsuko e Zhu Guohang, insieme al Geopark manager, Alessia Amorfini


 



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