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16/07/2019
Interpretare le norme per l’escavazione all'interno delle ZPS. Il Parco si rivolge all’Università
Understanding the rules for the excavation into “Natura 2000” Special Protection Areas
The Park ask the University.





Si può escavare all’interno delle ZPS (Zone di Protezione Speciale)? La risposta non è affatto semplice. Le norme esistenti sono di difficile interpretazione e il Parco Regionale delle Alpi Apuane chiede una consulenza al Dipartimento di Scienze Giuridiche della Università di Firenze.

Quadro normativo di riferimento.
L’argomento è complesso: la direttiva comunitaria 79/409/CEE – comunemente conosciuta come “direttiva Uccelli” – persegue il fine di promuovere la tutela e la gestione dell’avifauna selvatica in tutto il territorio europeo, anche attraverso l’istituzione di Zone Speciali di Protezione ( “ZPS”) per preservare, mantenere o adeguare le popolazioni di determinate specie di uccelli, e invita gli Stati membri ad adottare un regime generale di protezione della fauna. Sulla base della Direttiva il Ministero dell’Ambiente e delle Tutela del Territorio e del Mare (con il D.M. 17 ottobre 2007) emana i Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione per i Siti della Rete Natura 2000, impartendo alle Regioni l’ordine di emanare una serie di divieti nelle ZPS. La Regione Toscana provvede (deliberazione n. 454 del 16 giugno 2008).
E il Parco delle Apuane, all’interno di procedimenti di approvazione dei Piani attuativi dei bacini estrattivi delle Alpi Apuane (PABE), interpreta la norma regionale secondo cui sussisterebbe “un vincolo di inammissibilità per qualsiasi tipo di attività estrattiva, sia a cielo aperto che in sotterraneo.”

Le difficoltà interpretative
Il problema si pone quando i comuni di Minucciano e Vagli Sotto fanno pervenire al Parco i propri i pareri pro veritate di due distinti studi legali in cui si esclude la fondatezza giuridica del divieto assoluto sostenuto dall’Ente. Per affrontare la questione si riunisce anche la Comunità del Parco, (lo scorso 7 gennaio) che segnala la forte preoccupazione presente in tutti gli enti locali dell’area marmifera delle Alpi Apuane di fronte alle differenze di interpretazione esistenti sulle norme che regolano la conduzione delle attività estrattive all’interno della ZPS. I nodi interpretativi da sciogliere sono molti. La Comunità di Parco chiede che il Consiglio Direttivo del Parco si pronunci.


La Delibera del Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo, deliberazione n. 2 del 1 marzo 2019, ritiene necessario sciogliere tutti i nodi interpretativi sopra esposti, che stanno rendendo complessa, difficoltosa ed incerta l’attività dell’Ente Parco nei procedimenti di VIncA e di VIA e, nel supportare gli uffici tecnici del Parco, decide: da una parte di chiedere alla Regione Toscana una riformulazione più chiara e dirimente possibile delle norme da interpretare, dall’altra, l’affidamento di un incarico esterno di consulenza giuridica, per ottenere un’interpretazione autorevole della norma in questione.

La convenzione con il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze.
Il 28 Giugno scorso, con delibera n 14, il Consiglio Direttivo delibera di stipulare una convenzione con l’Università. “Qualora uno studio di incidenza escluda qualsiasi ripercussione per l’avifauna– spiega il Presidente del Parco Alberto Putamorsi – il dubbio è se il vincolo permanga oppure no. Da qui nasce la convenzione con il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, istituzione che ci dà maggiori garanzie di imparzialità e competenza. Al dipartimento chiediamo la corretta interpretazione delle norme nazionali e regionali che stabiliscono i divieti di escavazione all’interno delle ZPS (Zone di Protezione Speciale). Al dipartimento – spiega Putamorsi - verranno sottoposti i contenuti della nostra deliberazione n. 2 del 1 marzo 2019 e dei due pareri legali sui medesimi argomenti, trasmessi all’Ente dai Comuni di Minucciano e Vagli Sotto.”


 



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