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22/03/2022
Una rete di castelli e borghi medievali da mettere a sistema in Versilia
A network of medieval castles and villages to be systematised in Versilia. The book "De Corvaia et Vallecchia" suggests a restoration and promotion project



L'occasione per nuovi itinerari di cultura e natura viene dalla presentazione di un libro uscito da alcune settimane. "De Corvaia et Vallecchia" è il suo titolo e racconta le vicende di una consorteria feudale che occupò le colline versiliesi dall'Aghinolfi a Montemagno e Bozzano (ed oltre) per almeno due secoli, poco dopo il Mille fino alla fondazione delle Terrenove di Camaiore e Pietrasanta. Nelle pagine non c'è soltanto la storia di battaglie per il possesso dello stesso territorio, di lotte sanguinose tra Guelfi e Ghibellini, di conquiste e sconfitte per i comuni di Lucca e Pisa. C'è soprattutto la ricerca del Gruppo archeologico di Camaiore nei numerosi castelli e nei borghi assoggettati, per capire di più di quanto i documenti ci hanno lasciato sulle attività agro-silvo-pastorali e sullo sfruttamento delle risorse minerarie. La ricostruzione di quel periodo è oggi estremamente utile per capire lo sviluppo dell'insediamento umano e delle attività economiche nei secoli successivi fino ai giorni nostri. L'impronta del Medioevo feudale è indelebile ed è ancora chiaramente leggibile in tutto il paesaggio rurale delle Apuane e non solo nei resti delle rocche, delle chiese e dei villaggi disseminati nello stesso territorio.
L'interesse odierno non è soltanto culturale o, comunque, non è di solo appannaggio della stretta cerchia degli addetti ai lavori. L'attrazione dei luoghi della storia, soprattutto medievale, è palpabile e crescente anche nel numero dei turisti che visitano, in altre regioni, i monumenti del periodo o che percorrono gli antichi cammini della fede, a principiare dalla Francigena.
Proprio dalle nuove conoscenze offerte dal libro "De Corvaia et Vallecchia" ha preso corpo l'idea di realizzare itinerari di recupero e di fruizione dei castelli, delle rocche e dei borghi che hanno ancora tracce evidenti da visitare o da mettere in luce e comprendere attraverso gli strumenti dell'archeologia. L'obiettivo finale è costruire una rete di percorsi a piedi, in bici e in auto, intorno ai luoghi dell'incastellamento diffuso, come altre esperienze europee, nazionali e locali hanno saputo organizzare e mettere a sistema, come nella vicina Lunigiana. L'entroterra versiliese conserva un numero notevole di questi siti, dove è già possibile porre in essere i primi interventi di recupero, valorizzazione e fruizione degli insediamenti più attrattivi, attraverso sentieri di accesso ricchi di emergenze naturalistiche e geositi.
Sul volume "De Corvaia e Vallecchia" e sulle prospettive di fruizione turistica che ne possono derivare, si parlerà venerdì 25 marzo, alle ore 17 presso il Centro Visite del Parco delle Apuane, a Seravezza in palazzo Rossetti. Il focus della giornata è, in particolare, sui castelli e sui borghi di Corvaia e di Montecastrese, che mostrano tra di loro molti punti in comune, fosse non altro per il comune sviluppo sotto i Nobili della Versilia. Dopo i saluti del sindaco di Seravezza, Lorenzo Alessandrini, sono previsti gli interventi di Antonio Bartelletti, Francesco Ceragioli, Luca Santini, Luigi Santini e Andrea Tenerini.
L'iniziativa è patrocinata dal Parco delle Alpi Apuane, dal Comune di Seravezza, dal Gruppo Archeologico di Camaiore e dalla sezione "Versilia storica" dell'Istituto Storico Lucchese.
Durante l'evento sarà possibile acquistare il volume presentato al prezzo di € 20.


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