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08/07/2017
Breve ricordo del prof. Pierlorenzo Secchiari
A short memory of prof. Pierlorenzo Secchiari, former President of the Park Scientific Committee...



Il Parco delle Alpi Apuane non poteva non tracciare un ricordo di Pierlorenzo Secchiari (1941-2017). Questo breve scritto si aggiunge ai diversi commenti sulla sua vita e sulle sue opere, che in questi giorni sono apparsi soprattutto sui quotidiani locali, dopo l’improvvisa morte avvenuta martedì scorso.
È un tributo doveroso a un intellettuale onesto e a un uomo di scienza che si è speso con impegno ed entusiasmo a favore del Parco per quindici anni di seguito. Secchiari è stato infatti presidente del nostro Comitato scientifico dal settembre 1995 al novembre 2008, dopo esserne stato membro dal 1993.
Sempre presente e partecipe alle attività istituzionali e culturali, ha probabilmente vissuto in prima persona il periodo più stimolante e più fecondo della storia del Parco. Qualcosa di ben diverso e distante dall’attuale fase di perdita insensata di autonomia, di perenne polemica strumentale e di progressiva crisi di risorse umane ed economiche.
Secchiari ha accompagnato il Parco negli anni della transizione da consorzio di enti locali ad ente di diritto pubblico, quando le parole d’ordine erano ancora il decentramento amministrativo e la sussidiarietà delle funzioni tra soggetti diversi. Ha poi avuto la fortuna di non vivere la fase successiva, che ci soffoca tutt’oggi, di neocentralismo (poco) democratico e di perdita di valore della pluralità periferica.
Gli anni dal 1993 al 2008 sono stati quelli della costruzione organizzativa del Parco e della definizione dei suoi strumenti attuativi. A Secchiari va riconosciuta una capacità pragmatica nell’aver compreso e quindi assecondato quella tendenza favorevole ad un parco possibile, che tenesse ragionevolmente conto dei grandi limiti operativi dell’ente e della grande contraddizione presente nel suo territorio, ovverosia la persistenza delle attività estrattive. In questo non ha mai avuto atteggiamenti ipocriti e non ha mai ceduto, come molti suoi colleghi universitari, al velleitarismo incline ad una purezza e perfezione di area protetta, che non esiste e non può esistere sulle Alpi Apuane. I trabocchetti e i sabotaggi subiti dal Piano per il Parco non sono di certo venuti dal Comitato scientifico, che – anzi – è sempre intervenuto alla luce del sole, in modo trasparente e corretto, lasciando una tradizione positiva, giunta ai giorni nostri.
Sotto la presidenza di Secchiari, il Comitato scientifico del Parco ha anche sostenuto lo sforzo della struttura interna nel proporre attività culturali di non secondario livello. Basterebbe citare la rivista scientifica “Acta apuana”, nata nel 2002, che ha rarissimi esempi nel mondo nazionale ed internazionale delle aree protette. Il Comitato scientifico è ancora il suo comitato di revisione e ha giocato un ruolo attivo nella ricerca di contributi meritevoli di pubblicazione ed utili alla gestione del Parco.
Tra le iniziative promosse direttamente da Secchiari è giusto ricordare il Convegno del 1996 e la pubblicazione degli Atti nel 1997 di “Zootecnia e Parchi” (sulla rivista “Zootecnia e Nutrizione animale, XXIII suppl.). Stessa cosa va detta per il Convegno del 1998, con Atti pubblicati del 2001, dal titolo “Le strategie della riproduzione” con l’appendice dedicata a “Reintroduzioni e riqualificazione faunistica delle Apuane” (Pacini editore).
Quest’ultima iniziativa voleva essere ed è stata un tributo alla memoria del primo presidente del Comitato scientifico del Parco, il prof. Renzo Nobili (1930-1995). Nella nota finale, Secchiari così commentava quanto era stato fatto il suo predecessore: “Alcuni degli spiriti più illuminati del nostro tempo hanno segnalato che la nostra società sta diventando sempre più insensibile alla memoria delle persone e degli eventi storici. Anche il passato più recente e il ricordo di chi è scomparso viene superato e rapidamente cancellato, con la giustificazione che la vita deve continuare. Quasi che, commemorando chi è morto, non ci riferissimo alla sua reale vicenda umana, alla sua vita”.
Questo nostro breve ricordo di Secchiari non è forse sufficiente a rendergli omaggio come dovuto, ma serve comunque a ricordare un uomo sicuramente importante per questo ente, affinché non si cancelli la memoria del suo positivo agire.
Il rapporto di Secchiari con il Parco si è interrotto bruscamente nel 2008 nel momento del rinnovo del Comitato scientifico, all’inizio del secondo mandato di Giuseppe Nardini. È stata una pagina sicuramente dolorosa per il professore, la cui vera ragione non è chiara.
Piace pensare che Secchiari, dal luogo dove oggi si trova, abbia la possibilità di conoscere il perché di quell’evento non proprio piacevole, così da riconsiderare i piccoli risentimenti espressi in vita, verso persone che – come lui – hanno assistito impotenti o incolpevoli a quanto accaduto.

Antonio Bartelletti

Nella foto del 2005 (da sinistra a destra): il prof. Pierlorenzo Secchiari insieme al Presidente del Parco Giuseppe Nardini, al Sindaco di Stazzema Michele Silicani e all’Assessore regionale Tommaso Franci


 



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